Omeopatia, un'alternativa alla medicina ufficiale
OMEOPATIA UN'ALTERNATVA ALLA MEDICINA UFFICIALE
del dottor Max Benjamin
CAPITOLO 1 – PROLOGO E PREMESSE STORICHE
Christian Friedrich Samuel Hahnemann
nacque nel 1755 da una povera famiglia di artigiani di ceramica, ma volle
studiare medicina pur nell’indigenza.
La medicina del tempo, tra salassi e
purghe, era insoddisfacente e anche pericolosa.
Inoltre, Hahnemann voleva considerare
l’uomo nel suo insieme, anche nell’aspetto psichico delle malattie.
Traducendo un libro di medicina lesse
che la “scorza di china” tonificava la mucosa gastrica, ma lui sapeva che la
inibiva. Fece un esperimento su sé stesso e sui suoi amici ed ebbe la conferma
che essa bloccava lo stomaco, causava stanchezza e abbattimento e il
raffreddamento dei piedi.
Allora, ebbe l'intuizione che per
curare una malattia fosse necessario utilizzare una sostanza che negli
esperimenti sulle persone sane producesse sintomi simili a quelli presenti nel
malato.
Proseguì gli esperimenti su altre
sostanze annotando gli effetti che esse provocavano. In tal modo si poteva
aiutare la reazione dell’organismo.
Un altro pilastro della nuova
dottrina era quello della diluizione.
Infatti, Hahnemann scoprì che
diluendo le sostanze e scuotendo il flacone non solo si favoriva la
solubilizzazione di esse ma se ne potenziava l’azione, i malati guarivano più
rapidamente e senza un temporaneo aggravamento.
Nel 1810 Hahnemann pubblicò i
risultati delle sue esperienze nel libro ORGANON O ARTE DI GUARIRE, in cui
insegnava le regole per conoscere le malattie, attraverso le modificazioni
dallo stato di salute a quello di malattia, quali sono i mezzi di guarigione,
come preparare i medicinali, come sperimentarli sull’uomo sano, come
somministrarli ai malati, come interpretare le reazioni che essi provocano
nell’organismo e le norme che il malato deve seguire.
Nei medicinali omeopatici non sono
indicate le malattie poiché possono essere usati per malattie molto diverse fra
loro: la guida è nei sintomi presenti nel malato.
Disgraziatamente, a quell’epoca si
diffuse l’opera del Morgagni il quale, con le sue ricerche sui morti,
identificava le malattie con le lesioni organiche che riscontrava nei malati
che poi morivano.
Così l’omeopatia venne ignorata,
quantunque, secondo il dottor Benjamin, essa superasse - in indicazioni, potere
e risultati - qualunque altro metodo di cura.
CAPITOLO 2 - ALCUNI CASI CURATI DAL
DOTTOR BENJAMIN
Con i farmaci omeopatici il dottor
Benjamin ha rimesso in buone condizioni un bambino diabetico, mentre altri tre
ospedalizzati come lui morivano con le cure classiche. Divenuto adulto dichiarava
di sentirsi benissimo.
In un altro caso, il dottor Benjamin
fu chiamato da un neurologo a visitare una donna affetta da flebite, da fitte
al torace e da vertigini (con la sensazione che il cervello le si rigirasse
dentro la scatola cranica). Sia per quest'ultima sensazione, sia per gli altri
sintomi era indicato il medesimo farmaco omeopatico. Glielo fece somministrare
e il giorno dopo la signora non aveva più disturbi. Anzi, due o tre anni dopo
stava ancora benissimo.
Un’altra donna soffriva per una
flebite recidivante. Aveva invano consultato anche specialisti stranieri senza
ottenere risultati durevoli. Alla fine consultò il dottor Benjamin che le
prescrisse il farmaco appropriato per la sua sintomatologia. Un anno più tardi
dichiarava di non aver più avuto la flebite e che anche il suo stato generale
era migliorato.
Con
una sola dose di un farmaco omeopatico, il ristoratore si riprese e dopo una
settimana poté alzarsi e tornare a casa sulle sue gambe. In seguito, nonostante
la proibizione del dottor Benjamin, riprese a bere e sembrava non risentirne.
CAPITOLO 3 - CHE COSA È L’OMEOPATIA?
È un metodo medico che cura con
sostanze capaci di causare negli esperimenti sulle persone sane sintomi simili
a quelli presenti nel malato. Non si tratta però delle stesse sostanze che
hanno causato la malattia, come invece avviene con le vaccinazioni.
CAPITOLO 4 - IN CHE COSA DIFFERISCE
L’OMEOPATIA DALLA MEDICINA TRADIZIONALE?
Anche il medico omeopatico esamina
attentamente il malato con la vista, gli batte sulla schiena, gli palpa
l'addome, esamina le articolazioni, i tendini.
Al contrario non ricorre alle
analisi, alle radiografie, alle biopsie, alle registrazioni delle correnti
elettriche e simili,
che rivelano i danni causati dalla patologia.
Come esami complementari egli presta
attenzione alle sensazioni fastidiose o dolorose o anche piacevoli, ai cicli
periodici di benessere o malessere, alle peculiarità del comportamento,
dell'ideazione e del temperamento.
Questi segni appaiono prestissimo nel
decorso della malattia, molto prima che qualsiasi analisi chimica o
microscopica possa rivelare qualcosa.
Ad esempio, un camionista dopo
un'operazione alla coscia per un'ostruzione arteriosa cominciò a rifiutare la
carne perché "sapeva di fumo". Il medico trascurò questo segno, ma in
seguito cambiando la medicazione vide colare un rivolo di pus: si era formata
una sacca purulenta senza che nessuno se ne accorgesse.
Il medico omeopatico deve determinare
i sintomi caratteristici del malato.
Non gli basta sapere se la tosse è
secca e convulsa. Deve conoscere le particolarità della tosse, cioè in
quali circostanze si manifestano gli accessi e in quali si calmano, se si
manifesta di giorno o di notte, eventualmente in quali ore particolari, se la
tosse si calma con l'acqua fredda o con quella calda, se uscendo all'aperto o
entrando in una stanza calda. In caso contrario non potrà determinare il
farmaco giusto per ottenere una rapida guarigione.
Altro esempio: due pazienti hanno le
articolazioni gonfie e doloranti, ma uno soffre di più muovendosi, invece
l'altro soffre al primo movimento ma proseguendo, il suo dolore cessa.
SINTOMI DISSIMULATI
Disgraziatamente il medico omeopatico
non ha sempre la fortuna di riscontrare dei sintomi particolari. Ciò succede
specialmente:
nei malati drogati da troppi medicinali;
quando il malato presenta sintomi
neutri, incostanti e poco evidenti.
In questi casi occorre badare ai sintomi
dissimulati che magari provengono dalle altre parti dell’organismo, alle
reazioni psicologiche, alle manifestazioni cerebrali – intellettuali, affettive
e morali.
Ad esempio c’è la bambina che quando
ha febbre vuole che le tengano la mano e quella che non vuol essere avvicinata
ma che i genitori stiano nella stanza accanto.
Tra sei idropici che non devono bere,
uno non ne soffre perché non ha sete, un altro vorrebbe bere acqua ghiacciata,
un altro ancora vorrebbe acqua caldissima, il quarto ha la tosse secca e gli
starebbe bene sia l’acqua calda che quella fredda, un altro ha disgusto per
qualsiasi bevanda pur desiderando bere e il sesto ha violente nausee.
I SINTOMI COME ALLEATI
Mentre il medico tradizionale
combatte i sintomi della malattia uno a uno, l’omeopatico si serve dei sintomi
per individuare il farmaco giusto per guarire il malato.
Infatti secondo i fisici e i chimici
solo la sostanza che agisce in tutti i punti nei quali il male si manifesta può
guarirlo.
Non occorre uccidere i germi. Bisogna
piuttosto colmare le lacune dell’organismo che gli impediscono di fare un
boccone dei suoi invasori.
ANCHE L’ESITO DELLE CURE È MIGLIORE
CON L’OMEOPATIA
Essa fa sparire veramente la malattia
e riporta il malato in condizioni anche migliori di quelle in cui era prima di
ammalarsi come è capitato a quella signora che è guarita anche dalle vertigini
dopo essere stata curata per la flebite.
(Naturalmente ciò avviene se il
medico omeopatico è bravo, poiché anche lui può essere un opportunista
desideroso di fare quattrini e non di guarire i malati).
CAPITOLO 5 - QUALI MALATTIE PUÒ
CURARE L’OMEOPATIA?
Le malattie acute sono sensibilissime
alle cure omeopatiche, purché il paziente non si sia sottoposto ad altri
trattamenti che alterano i sintomi: con qualche granulo, più rapidamente di un
potente siero, la febbre crolla, i dolori svaniscono, l’appetito e il sonno si
ristabiliscono, lo psichismo si normalizza. Anche un omeopatico alle prime
esperienze riesce a individuare il farmaco appropriato.
Così avviene specialmente nei
bambini. Uno di loro aveva la febbre a 40° e a tratti delirava. Con una dose di
farmaco omeopatico, dopo due ore era seduto sul letto e giocava senza febbre né
dolori.
Le malattie croniche invece
presentano delle difficoltà a causa di precedenti malanni, di errori alimentari
e di alterazioni causate dai farmaci.
In questo caso molto dipende dalla
formazione del medico. La malattia regredirà con un processo a tappe: si
avranno vampate dei malanni precedenti. Sarà necessario accettare di buon animo
la sfilata dei disturbi precedenti, altrimenti il caso sarà dichiarato inadatto
alla cura omeopatica.
Sarà sempre indispensabile
individuare i sintomi caratteristici del malato per poter scegliere il farmaco
adatto fase per fase. Tutto ciò non dipende dall’età del malato ma dallo stadio
a cui sono arrivati i disturbi.
LIMITI ALLA POSSIBILITÀ DI GUARIGIONE
CON L’OMEOPATIA
Vi sono però dei limiti alle
possibilità di guarigione anche con l’omeopatia:
errori dietetici, abitudini
perniciose, condizioni ambientali malsane – tolgono efficacia anche alle cure migliori.
Pure nelle malformazioni congenite
l’omeopatia potrà ottenere solo risultati parziali.
Un altro limite è che non sono
state sperimentate molte sostanze che potrebbero guarire altri malati, quantunque
siano migliaia quelle già sperimentate.
Infine, se le lesioni del malato sono
irreversibili si può ottenere solo un miglioramento.
CAPITOLO 6 - IL CANCRO E L’OMEOPATIA
Alcune malattie si manifestano
inizialmente con disturbi che vengono trascurati e quando si diagnostica la
malattia è troppo tardi, almeno con le cure classiche.
Degli omeopatici molto valenti hanno
curato dei casi di cancro, ma il dottor Benjamin non ha mai curato casi di
cancro poiché non si sentiva di assumersi la responsabilità di curare
omeopaticamente persone che erano ancora operabili utilmente.
Egli ritiene però che il metodo
omeopatico potrebbe essere utilissimo perché:
1)
mira a rafforzare i punti deboli
dell’organismo, anziché a combattere i singoli sintomi e impedire la formazione
dei tumori;
2)
tiene
in conto i segni precocissimi delle patologie, che la medicina ufficiale ignora
del tutto; pertanto l’omeopatia potrebbe fermare in tempo il cancro;
CAPITOLO 7 - IMMUNITÀ.
L’immunizzazione per mezzo di un vaccino o di un siero crea una barriera contro
i germi.
Invece, le cure omeopatiche rendono più resistenti le cellule stesse.
Secondo i lavori dei fisici le sostanze diluite hanno la capacità di
soppiantare nell’organismo le sostanze più copiose già in attività nei nostri
tessuti.
Inoltre esse agiscono su tutte le circostanze che possono farci ammalare.
CAPITOLO 8 - PRECISAZIONI.
Rapidità
La rapidità di azione del farmaco omeopatico a volte sembra un mito, ma
in realtà ciò succede quando il medico non riesce a individuare il farmaco
appropriato al primo tentativo.
Rischi
Anche i farmaci omeopatici presentano dei rischi.
Totalità.
L’omeopatia non mira a far scomparire un singolo sintomo ma a guarire il
malato nel suo complesso. Ciò richiede, però, che anche i sintomi devono essere
studiati nella loro totalità e con le loro peculiarità.
Gravità.
Molti pensano che l’omeopatia sia riservata ai disturbi lievi. In realtà
ciò che conta non è colpire forte, ma colpire nel segno. Non c’è nulla di più
sicuro del ritornare indietro delicatamente con l’aiuto di un farmaco
omeopatico quando l’indebolimento dell’organismo ha permesso alla malattia di
progredire fino all’estrema gravità.
CAPITOLO 9 - TEORIE E CONCEZIONI
Il medico tradizionale classifica le malattie alla maniera del popolo,
cioè secondo l’organo che dà sintomi di irregolarità.
Invece, l’omeopatico considera tale irregolarità come una conseguenza di
un cedimento delle difese interne e cerca di trovare la causa anche nei segni
che vengono da organi lontani.
Combattere i dolori e gli altri effetti non guarisce la malattia, salvo
che essi siano temporanei. In caso contrario noi restiamo sotto la loro nefasta
presenza. Il medico sa che dovrebbe agire sulla fonte del male ma non sa come
arrivare ad essa.
Neanche il medico omeopatico conosce la deviazione biochimica originaria,
ma attraverso i sintomi può risalirne il corso per arrestarlo all’origine
ancora occulta della malattia.
CAPITOLO 10 – PERCHÉ IL METODO OMEOPATICO È PRATICATO COSÌ POCO?
La mancata diffusione dell’omeopatia è avvenuta, soprattutto
inizialmente, per i pregiudizi contro di essa, ma più recentemente è dovuta anche
alla superficialità di tanti omeopatici che non si attengono alle regole di
Hahnemann.
CAPITOLO 11 – COME SONO DIVENTATO OMEOPATICO
Il futuro dottor Benjamin faceva pratica di farmacia presso un farmacista
che conosceva l’omeopatia e lo istruiva al riguardo.
Così ebbe modo di conoscere una signora che acquistava periodicamente la
morfina per i dolori di cui soffriva.
Un giorno le propose di provare un rimedio liquido. Mise in esso una
goccia di arnica, zucchero, alcol e glielo consegnò.
Una settimana dopo, la signora dopo tornò contenta perché i suoi dolori
si erano attenuati e chiese di nuovo quel rimedio. Questa volta Benjamin mise
nella bottiglietta una goccia di arnica alla sesta diluizione centesimale. I
risultati furono ancora migliori.
Il giovane stava per lasciare la farmacia e, volendo guarire quella
signora, si azzardò a usare la Nux Vomica alla sesta diluizione centesimale. Il
risultato fu drammatico: la donna ebbe dolori atroci, tanto da dover assumere
una dose doppia di morfina.
Da ciò Benjamin imparò che l’omeopatia può anche far male.
Poi ricorda che quando era bambino alcuni suoi conoscenti erano morti e
si era domandato perché i medici non guarivano tutti e perché alcuni si
ammalavano e altri no.
In seguito, nello studiare medicina, si accorse che alcuni medicinali che
in passato erano considerati benefici, ora non lo erano più e viceversa. Così
quando un professore parlò male dell’omeopatia, lui decise di metterla alla
prova e trovò che era efficace, ma per esserne certo cercò dei disturbi
difficili da guarire (come le cistiti e le pieliti) e controllabili col
microscopio.
Al primo tentativo constatò l'efficacia del farmaco omeopatico già dalla
mattina successiva, poiché le orine erano limpide e senza colibacilli. In
seguito i risultati non furono sempre altrettanto sbalorditivi, ma il
microscopio gli rivelava l'errore nella prescrizione del farmaco.
CAPITOLO 12 – ALLA RICERCA DI UN MAESTRO
Allora capì che non poteva imparare tutte le sottigliezze del metodo
omeopatico da solo e si mise alla ricerca di un Maestro. Pertanto, tentò di
fare del tirocinio a Parigi, poi a Stoccarda, ma solo a Londra poté avvicinare
i malati e conoscere un medico indiano che lo aiutò a comprendere l’omeopatia.
Dovette, comunque, constatare che gli aspiranti omeopatici sono lasciati
soli nel difficile esercizio di analisi dei pazienti, che è sostituito dai
volubili riesami di quadri terapeutici ripetuti in tutti i libri.
Conseguentemente, privati dei mezzi più efficaci della loro arte, molti
omeopatici sono ridotti a praticare un'omeopatia imperfetta che lascia troppi
malati solo parzialmente migliorati, quantunque spesso in condizioni migliori
rispetto alla medicina tradizionale.
CAPITOLO 13 – CHI DIVENTA MEDICO OMEOPATICO?
Ma al di fuori di casi simili non si possono biasimare i medici che pur
sentendo parlare dell’omeopatia non si sentono di rimettersi a studiare alla
fine di una giornata faticosa nei loro ambulatori sempre pieni.
CAPITOLO 14 - TESTIMONIANZE STORICHE.
Il dottor Dei Guidi era uno stimato intellettuale, ma
sua moglie soffriva da molti anni di una malattia tenace che nemmeno i medici
più sapienti in venti anni avevano saputo debellare, perciò decise di studiare
medicina lui stesso.
Intanto
in occasione di un viaggio la moglie fu guarita da due medici omeopatici.
Allora il dottor Dei Guidi passò allo studio dell’omeopatia e in due anni
imparò a padroneggiarla e a realizzare anche lui delle guarigioni
straordinarie. In seguito introdusse l’omeopatia in Francia.
Il dottor Dufresne fu tra i malati guariti dal dottor Dei Guidi e decise
di diventare anche lui un omeopatico.
Lo stesso fecero vari altri medici.
Intanto, però, le associazioni mediche cercavano di far mettere fuori
legge l’omeopatia per gelosia e cinismo. Anche le facoltà di medicina
minacciavano i docenti che parlavano bene dell’omeopatia.
CAPITOLO 15 – DIVERSITÀ DELLE MUTAZIONI.
Alcuni medici di valore si sono dedicati con entusiasmo alla medicina
omeopatica perché ne hanno constatato la superiorità schiacciante rispetto alla
medicina tradizionale e hanno lavorato a illuminare i colleghi.
Il dottor Austin affermava di aver guarito la pazzia, la tubercolosi al
terzo stadio, il cancro e molte altre affezioni con l’omeopatia e invitava i
giovani a studiare con assiduità per due, tre, cinque anni per ottenere simili
guarigioni.
In un’indagine negli USA è stato scoperto che quelli che avevano studiato
da soli e con l’aiuto di un amico compiacente usavano l’omeopatia nel 70% dei
casi, mentre quelli che provenivano da scuole specializzate l’applicavano solo
in una minoranza di casi.
Secondo il dottor Benjamin ciò non significa che l’omeopatia non possa
essere insegnata ma che occorre un tirocinio guidato e metodico.
Altri ancora seguono pratiche aberranti: essi non vogliono sottoporsi
alle fatiche di un'ardua iniziazione e compiono delle deviazioni dalle regole
raccomandate da Hahnemann. Ormai nelle loro scuole il fondatore dell'omeopatia
è solo emblema, un autore difficile che non si legge più.
CAPITOLO 16 – QUALI RISULTATI AVREBBE L’USO GENERALIZZATO DELL’OMEOPATIA?
Secondo il dottor Benjamin se l’omeopatia fosse universalmente accettata:
1)
si
avrebbero rapide guarigioni dei disturbi acuti risparmiando sofferenze,
angosce, malattie croniche e a volte anche la morte.
2)
Dopo
alcune generazioni curate con l’omeopatia, la tubercolosi, il cancro e altre
terribili malattie scomparirebbero;
3)
Anche
le affezioni intellettuali, affettive e morali, essendo collegate a quelle
fisiche scomparirebbero, come testimoniano valenti omeopatici. Un medico
omeopatico testimoniava di aver corretto la gelosia, l’avarizia, l’arroganza,
la propensione al litigio, alla menzogna, all’omicidio, l’ossessione sessuale,
le tendenze animalesche, nonché le lacune della memoria, le difficoltà
nell’ideazione, l’assenza di volontà, l’irresolutezza e altro ancora.
CAPITOLO 17 - EPILOGO
Esistono molti metodi di cura capaci di mitigare gli attacchi alla
salute.
La gente rimane incantata dalla scomparsa della sofferenza e non si cura
di come essa sia avvenuta e di quello che avverrà in seguito.
Una signora aveva improvvise coliche che l’avevano prostrata. Il dottor
Benjamin diagnosticò una crisi nefritica, probabilmente un calcolo al rene
sinistro. Il marito allora chiamò un medico che fece un’iniezione
antispasmodica e praticò una manovra sui centri nervosi. In pochi istanti il
dolore era scomparso. Disgraziatamente dopo alcuni mesi un’altra crisi richiese
un intervento analogo. Alla terza crisi seguì un ricovero in ospedale e
un’operazione chirurgica.
L’omeopatia invece disapprova le terapie palliative
che non eliminano la causa.
Essa
insegue il male fino alla sua origine: la chirurgia interviene all’estremo
opposto, opera sulla lesione, riparandola o asportando la parte guasta e magari
sostituendola.
Altre scuole intervengono tra i due estremi deviando di qua o di là la concatenazione
dei fenomeni e abolendo per qualche tempo alcuni sintomi, magari provocando
altri disturbi.
L’omeopatia, dunque, esplora l’organismo fino ai più nascosti recessi per
scoprire tutti i punti compromessi per guarirli, senza provocare altri mali.
L'omeopatico vorrebbe capire fino in fondo la malattia e la sua
guarigione omeopatica, ma ciò potrà essere realizzato solo dalla biologia
molecolare.
CAPITOLO 18 - ALCUNE DOMANDE
Perché scegliere l’omeopatia come metodo di cura?
Perché non esiste nessun metodo clinico di guarire così integralmente,
durevolmente, senza fastidi e pericoli.
Perché i risultati contraddicono spesso questa affermazione?
Perché parecchi omeopatici non si attengono alle regole difficili ma
imperative del metodo e perché molti per mancanza di scuole non sono
sufficientemente istruiti.
Perché usare dosi così ridicolmente ridotte?
Perché dosi maggiori produrrebbero un momentaneo intensificarsi dei
disturbi e perché la diluizione sviluppa nel rimedio proprietà inedite.
Perché i professori affermano che dosi così ridotte sono
inefficaci?
Perché essi, a parte i vaccini, non hanno mai sperimentato su un paziente
la sostanza capace di riprodurre i suoi disturbi.
Perché sostengono che i farmaci così diluiti non contengono
più nessuna traccia del medicamento?
Perché parlano di un problema di
scienza fisica che essi non conoscono, non sono al corrente dei lavori dei
fisici sulle soluzioni molto diluite, in cui gli scienziati affermano che non
esiste una teoria in grado di spiegare tutti i fatti rilevati dall’esperienza.
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FATE CONOSCERE I MIEI BLOG ANCHE AI VOSTRI
AMICI, A COMINCIARE DA QUELLI CHE HANNO PATOLOGIE DALLE QUALI NON RIESCONO A
GUARIRE.
Per aprire il blog prescelto, incollare su una nuova finestra l’URL
corrispondente.
https://alimentazione-taoista.blogspot.com/
è la sintesi
del libro ALIMENTZIONE TAOISTA IN MEDICINA CINESE di Franco Bottalo e Anna Rita
Aiuto. Dà un’idea della medicina tradizionale cinese per quanto riguarda
l’alimentazione.
https://alla-ricerca-di-una-salute-perfetta.blogspot.com
è
la sintesi del libro ALLA RICERCA DI UNA SALUTE PERFETTA dell’igienista francese
Albert Mosséri (1925-2013).
https://curarsisecondonatura.blogspot.com
riporta
alcuni casi di guarigioni col metodo igienista dopo il fallimento della
medicina.
https://digiunareperrivivere.blogspot.com
è la sintesi del libro DIGIUNARE PER RIVIVERE dell’igienista Albert
Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana, quantunque io l’abbia
tradotto sei anni fa.
https://igienismo2000.blogspot.com
in esso sono
riportati gli articoli (che riferiscono guarigioni con l’igienismo) tratti dalla
versione italiana della rivista Le bon
guide de l’hygiénisme oltre alla pubblicità di libri igienisti pubblicati
in italiano.
https://igienismo2013.blogspot.com
è il mio blog
più grande sull’igienismo. In esso oltre a un’introduzione all’igienismo
riporto un repertorio con la sintesi delle terapie igieniste – ma a volte anche
di altre scuole, salvo quelle della medicina ufficiale - in cui mi è capitato
di imbattermi per centinaia di patologie.
https://ilcercasalute.blogspot.com
riporta in otto pagine le fotocopie di
altrettanti numeri della rivista IL CERCA SALUTE di Adriano Panzironi. Preciso
che tale metodo potrebbe essere adatto soltanto alle persone che hanno il
gruppo sanguigno zero - a quanto dice di tale gruppo sanguigno la dottoressa Di
Fazio (vedere il blog il-cibo-che-cura) - che tollerano meglio degli altri le
proteine animali, le quali insieme alla verdura sono la base dello stile
life120, raccomandato dal signor Panzironi.
https://il-cibo-che-cura.blogspot.com
è la sintesi
del libro IL CIBO CHE CURA IL CIBO CHE AMMALA dell’oncologa Maria Rosa Di Fazio
del Sistema Sanitario di San Marino. Ci insegna quali cibi aiutano a mantenersi
in salute e a guarire e quali sono invece da evitare perché favoriscono le
malattie e ostacolano la guarigione.
Al momento tale sintesi è incompleta.
https://il-gulag-dell-aids.blogspot.com
è la sintesi
del libro IL GULAG DELL’AIDS dell’igienista Albert Mosséri. Nell’ultimo
capitolo sono riportati parecchi casi di guarigione di malati guariti senza
medicine col metodo igienista, cercando di rinforzare il sistema immunitario
piuttosto che di preoccuparsi di uccidere i virus. Nell’ultimo capitolo sono
riportati vari casi di malati dati per insalvabili dai medici e invece guariti
senza medicine con i metodi naturali.
https://laveritasulcancro.blogspot.com
è
la sintesi del libro LA VERITA’ SUL CANCRO di Ty Bollinger, esperto di
culturismo che dopo aver perso in dieci anni sette congiunti a causa del
cancro, è andato in giro per il mondo alla ricerca di eventuali metodi di cura
migliori di quelli ufficiali e ne ha scoperti parecchi che sono anche meno
costosi e assai più efficaci. Riferisce come i Rockefeller e i Carnegie hanno
ottenuto riforme che hanno privato gli Americani della liberta’ di cura e, a
loro imitazione, i popoli dell’occidente.
https://lasaluteconglialimenticompatibili.blogspot.com
è la sintesi del libro LA SALUTE CON GLI ALIMENTI COMPATIBILI
dell’igienista Albert Mosséri, non ancora pubblicato in lingua italiana,
quantunque io l’abbia tradotto quattro anni fa.
Secondo gli igienisti non è bene mescolare nello stesso pasto ogni sorta
di alimenti, poiché ognuno di essi ha bisogno di un grado diverso di acidità dello
stomaco: le conseguenze possono essere dolori gastrici, fermentazioni, ulcera,
ecc. Pertanto insegna quali alimenti si possono mangiare nel medesimo pasto.
https://libertadicura.blogspot.com
esprime le
ragioni per cui si dovrebbe restituire ai cittadini la libertà di cura, invece
di permettere di fatto all’industria farmaceutica di decidere per loro, oltre
alle proposte di legge per realizzare in concreto la libertà di cura.
https://mortalita-da-coronavirus.blogspot.com/
nella home
page riporta i dati più recenti del numero progressivo di morti subiti da
centocinquanta Paesi del mondo e la loro posizione nella graduatoria per mortalità
in rapporto al numero degli abitanti. Nelle varie pagine, poi riporta la
situazione alla fine dei vari mesi da gennaio 2020.
https://organon-dell-arte-del-guarire.blogspot.com
è la sintesi del libro base ORGANON DELL’ARTE DEL GUARIRE del fondatore
dell’omeopatia, il medico tedesco Hahnemann. Vi si insegnano le regole da
rispettare accuratamente nella diagnosi delle patologie, nella sperimentazione
in persone sane delle sostanze da usare in seguito nella terapia, nella
preparazione dei farmaci omeopatici e nella loro prescrizione.
https://potassioascorbato.blogspot.com
è la sintesi
del libro ASCORBATO DI POTASSIO del dottor Guido Paoli, vice presidente della
fondazione ValséPantellini, che si occupa della cura dei tumori con ricorso
all’ascorbato di potassio il quale avrebbe guarito numerose persone.
Il potassio deve stare quasi tutto dentro le cellule, invece il sodio
deve stare quasi tutto nella matrice extracellulare. Affinché ciò avvenga,
occorre il lavoro delle pompe sodio/potassio che trasportano il potassio dentro
le cellule e allora il sodio ne esce. Solo a questa condizione si realizza una
differenza di potenziale di 90 mV tra esterno ed interno della cellula, la
conduzione dei segnali elettrici e altri meccanismi di trasporto e di controllo
del volume cellulare, la regolazione enzimatica e la corretta regolazione del
rapporto acido-base.
Nei malati di
tumore si riscontra sempre un abbassamento tale differenza di potenziale tra 10
mV e 30 mV.
https://saluteradiosacoldigiuno.blogspot.com
è
la sintesi del libro SALUTE RADIOSA COL DIGIUNO dell’igienista Albert Mosséri,
che riferisce anche casi di guarigione con l’igiene naturale.
https://sistema-immunitario.blogspot.com
è la sintesi
del libro SISTEMA IMMUNITARIO LA PIU’ POTENTE DELLE MASCHERINE della dottoressa
oncologa Maria Rosa DI FAZIO col dottor Philippe Lagarde, altro celebre
oncologo. Fa comprendere che esistono alimenti che rendono cieco e sordo il microbiota
intestinale, che dovrebbe invece allertare il sistema immunitario e mettere
l’organismo in condizioni di riconoscere e attaccare le sostanze nemiche invece
di lasciarle entrare nel sangue.
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